mercoledì 24 novembre 2010

Cours de patîsserie 2



Tarte Tatin

Come con tanti altri prodotti e ricette si dice che anche la tarte tatin sia nata per errore. Alla fine del 1800 le due sorelle Tatin in Sologne in Francia dovettero preparare un dolce alle mele ma per la fretta dimenticarono di stendere la pasta nella forma prima di metterci le mele. Fu veramente all'ultimo momento prima che il dolce dovesse essere servito e non ebbero il tempo per togliere le mele e mettere la pasta sotto. Risolsero così il problema mettendo la pasta sopra, come un coperchio sulle mele. Dopo la cuocitura rovesciarono la torta perché la pasta venisse sotto sperando che nessuno se ne accorgesse. La storia non racconta se l'imbroglio sia stato scoperto o meno, ma in ogni caso le sorelle dovrebbero essere perdonate a questo punto, visto che la torta delle sorelle ebbe tanto successo, e continua ad averlo ai nostri giorni!

La Tarte Tatin classica, some si sa, si fa con le mele, e sinceramente è quella variante che a me piace di più. Con un po' di cannella e forse un goccio di rum o calvados. Ma visto che abbiamo fatto un dolce alle mele la prima lezione, questa volta abbiamo scelto altra frutta. Qualcuno ha messo l'ananas, qualcuno il mango, le albicocche, i fichi, le pere... Io ho optato per la combinazione pere e fichi. Ci ho anche messo un po' di pecan e un goccio di porto. Niente male! È meglio però mangiare la tarte lo stesso giorno che è stata preparata, perché il caramello bagna subito la pasta.

Per la pasta:
200 g di farina
100 g di burro freddo
un pizzico di sale
1-2 cucchiaini di acqua fredda

Sbriciolate velocemente la farina, il burro e il sale con le mani in una ciotola, oppure mescolare in un robot. Quando si sarà formata una pasta sbriciolosa aggiungete l'acqua, poca alla volta, e continuate a mescolare finché non si sarà formata una pasta omogenea. Avvolgete la pasta nella pellicola e mettete in frigo per almeno 30 minuti.

Per il farcimento alle mele:

4-5 mele non troppo dolci e ben sode
ca 100 g di zucchero di canna scuro (cassonade)
1-2 cucchiaini di cannella in polvere
eventualmente 4-5 cucchiai di rum, calvados o altro liquore a piacere

Pelate e denocciolate le mele. Tagliate ogni mela in quattro spicchi. Cospargete il fondo della forma (ca 26 cm) con lo zucchero di canna e la cannella. Quindi mettete i quarti di mele sopra, con "il dorso" verso giù. Riempite tutti gli spazi di mele, non ci devono essere spazi vuoti. Versate sopra il liquore.

Stendete la pasta formando un cerchio con il diametro di qualche centimetro in pù rispetto alla forma. Arrotolate il cerchio sul mattarello facendo molta attenzione perché non si rompa. Mettetela sopra le mele. Infilate i bordi della pasta all'interno della forma. Bucate la pasta delicatamente con una forchetta.

Infornate a 180 gradi per ca 30 minuti, o finché la pasta non comincerà a dorarsi e lo zucchero a formare delle bollicine intorno ai bordi e tra i buchini di forchetta.

Sfornate e lasciate intiepidire per ca 30 minuti. Mettete un piatto sopra la torta e rovesciatela velocemente. Alzate con molta delicatezza la forma.

Servite con della panna montata o del gelato alla vaniglia.

martedì 9 novembre 2010

Involtini di verza



Metti un gruppo di persone di nazionalità differenti davanti a un buffet misto e sarà possibile dire da dove vengono solo guardando come si comportano e cosa mettono sui piatti. Gli inglesi e i tedeschi faranno almeno due-tre giri intorno al buffet e si caricheranno di antipasti, primi, secondi, verdure, insalate e salse. Tutto insieme. Pratico ed efficiente. Gli italiani e i francesi faranno tre giri; uno per gli antipasti, uno per i primi e uno per i secondi (esclusi i dolci eh...). Una cosa alla volta. Il mangiare non conosce la fretta. Gli svedesi anche probabilente faranno tre giri, ma caricheranno il piatto secondo il modello inglese-tedesco. Visto che è già tutto pagato.

Ho fatto osservazioni simili anche a casa, con degli amici internazionali a cena. Una volta avevo preparato un pasticcio di riso e delle polpette al sugo. Una scelta fatta appositamente perché si potesse scegliere di mangiare i piatti uno alla volta, oppure insieme, con il riso come contorno. L'ospite italiano ha mangiato prima il riso e poi le polpette. Ovviamente. E io ho capito solo dopo che avrei dovuto offrirgli di cambiare il piatto tra le due portate. Lui è stato ben educato e non me l'ha chiesto. Ovviamente. L'ospite tedesco ha messo il riso al centro del piatto, le polpette accanto al riso e poi il sugo sopra il tutto. Il sugo che rimaneva sul piatto l'ha inzuppato col pane. Ovviamente.

Questi involtini di verza vogliono essere un ponte tra la culinaria nordica e quella meridionale. Poi dopo ognuno fa come vuole: chi vuol mettere accanto le patate lesse, la salsa bruna e la marmelata di mirtilli rossi lo faccia; chi invece li preferisce così come sono o magari con una salsina al pomodoro e un bicchiere di vino rosso li mangi così. E poi ci riuniamo tutti insieme intorno al tavolo e ci diciamo che il mondo è bello perché è avariato!

Per 8 grandi involtini:

8 belle foglie di verza
4 patate medie
350 g di carne macinata
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
noce moscata
1 uovo
ca 1,5 dl di parmigiano grattugiato
un pizzico di cumino
1 cucchiaino di rosmarino
sale, pepe

1. Bollite le foglie di verza in abbondante acqua leggermente salata. Fatele scolare bene.

2. Lessate le patate e schiacciatele. Mescolate le patate con la carne, la cipolla e l'aglio triturati, l'uovo, il parmigiano e le spezie.

3. Distribuite l'impasto sulle foglie e arrotolatole formando degli involtini. Mettetele in una pirofila da forno con il bordo della foglia in giù. Gocciolate sopra un po' di olio di oliva.

4. Cuocete a 175 gradi per ca 30 min, dopodiché alzate la temperatura a 200 gradi e continuate la cottura per altri 15 minuti o finché gli involtini non cominciano a prendere colore.

lunedì 25 ottobre 2010

Tiramisu nordico con pepparkakor e cranberries



Diciamolo, il tiramisu è un po' out. Sì sì buono sul palato, ma infallibilmente noioso. Per non farlo cadere in completa dimenticanza ho creato questa versione nordica che forse forse riuscirà a salvare questo classico dessert dall'estinzione. Potete prepararlo o secondo il metodo ambizioso, facendo in casa i biscotti e la compote, o secondo il metodo pigro, comprandoli. Io ho optato per il metodo semi-ambizioso: ho comprato i biscotti (si trovano a Ikea, ma volendo si possono utilizzare anche gli speculoos) ma ho preparato in casa la compote. Adesso che ci stiamo avvicinando a Natale, se andate a Ikea e comprate quella mega-scatola di pepparkakor decorata natalizia, molto probabilmente vi sarete stancati di questi biscotti già prima di Natale. Allora questo tiramisu può essere una soluzione per farli definitivamente fuori prima che arrivi Pasqua!

Per un bicchiere:
ca 0,5 dl di mascarpone
ca 0,5 dl di yogurt cremoso alla vaniglia
1 cucchiaino di vaniglia
6-8 biscotti pepparkakor (o speculoos)
3-4 cucchiai di compote di cranberries

Sbriciolate i biscotti in un mortaio.

Mescolate il mascarpone, lo yogurt e la vaniglia fino ad avere una crema liscia.

Mettete in 2-3 strati i biscotti, la crema e la compote in un bicchiere da dessert e lasciatelo posare nel frigo per una mezzoretta.

Salmone con salsa allo sherry, riso viola e fagiolini saltati



La parte interessante di questa ricetta è la salsa. Facilissima da preparare ma rende qualsiasi piatto a base di pesce straordinariamente buono e i vostri ospiti vi chiederanno quante ore avete passato ai fornelli per preparare un piatto così perfettamente bilanciato. Non rispondete che ci avete messo mezzora, godetevi le lodi e esagerate un po' dicendo che avete cominciato i preparativi la sera prima cuocendo le lische del pesce per il brodo.

Altra parte abbastanza interessante è il riso. Sul pacchetto diceva "riz violet" (Fairtrade, comprato a Delhaize) e non potevo non provarlo. Aprendo lo scatolo sono rimasta delusa perché aveva l'aspetto del riso selvatico con un colore un po' sul marrone. Non era viola, mi avevano fregato! Ma, buttato giù in pentola e cominciato a bollire, ho alzato il coperchio e l'acqua era.... VIOLA. Il sapore era quello normale del riso, ma può essere divertente qualche volta servire questo riso un po' insolito.

La ricetta è per 2-3 persone.

Per il salmone:
ca 500-600 g di filetto di salmone
2 dl di panna da cucina
1 dado di brodo di pesce
ca 0,5 dl di sherry secco
qualche rametto di timo fresco

Per i fagiolini:
200-300 g di fagiolini freschi
1 mela rossa (preferibilmente un po' acidula)
1 cipolla rossa
sale, pepe

Servite con riso, patate o quello che preferite.

Mettete il salmone in una pirofila da forno leggermente unto di olio.

Versate la panna in un pentolino e fate sciogliere il dado mentre la panna si riscalda. Aggiungete lo sherry e fate cuocere piano per un minuto. Versate la salsa sul salmone, aggiungete qualche rametto di timo e infornate a ca 200 gradi per ca 20 min o finché il salmone sarà cotto.

Intanto cuocete il riso e preparate i fagiolini.

Soffriggete i fagiolini in un po' di olio per ca 5-7 minuti. Aggiungete la mela e la cipolla a spicchi e continuate a soffriggere per altri 5 minuti. Salate e pepate.

Dopo aver leccato i piatti abbiamo concluso in bellezza con un tiramisu nordico fatto con i pepparkakor, una specie di biscotto speziato simile agli speculoos, e la compote di cranberries. Vivamente conigliato :)

venerdì 1 ottobre 2010

Cours de patîsserie 1

Io e Pamela con le nostre opere dopo la prima lezione:


Torta di mele e mandorle


Il motivo per cui mi sono iscritta a questo corso (a parte la voglia di fare una cosa divertente insieme a un'amica) era il fatto che volevo imparare delle nuove tecniche per la pasticceria e allo stesso tempo essere "costretta" a preparare delle ricette che normalmente non avrei scelto. Questa ricetta di sicuro l'avrei scartata perché troppo lunga e complicata e troppi ingredienti! Nonostante che ami cucinare sono piuttosto pigra in cucina; voglio preparare piatti semplici e veloci con meno ingredienti possibili.

Alla prima lezione abbiamo quindi fatto questa torta di mele e mandorle. Non era assolutamente complicata ma prevedeva diverse fasi e in tutto ci sono volute 2 ore e mezza per prepararla. Non la servirei come dessert a fine cena perché è abbastanza pesante, ma andrebbe benissimo per un brunch o afternoon tea.

Qui sto mettendo le mele sulla torta:

Prima dell'infornamento. A sinistra torta con uvetta, a destra dolce con fichi:

Dopo lo sfornamento, con la pasta di mandorle sopra:

Manca solo il gelato alla vaniglia!


Per una torta rettangolare, ca 15x30 cm, con uno spessore di ca 6 mm (ma va benissimo anche metterla in una forma tonda) occorrono i seguenti ingredienti:

Per la pasta:
110 g di farina
1 pizzico di sale
60 g di zucchero di canna (cassonade)
60 g di burro a tocchetti
2 tuorli d'uovo

Per il farcimento:
60 g di uvetta o fichi secchi
3 cucchiai di rum
3-4 mele
1 cucchiaino di cannella in polvere
30 g di burro
60 g di mandorle tritate grossolanamente
1 cucchiaino di spezie miste tra chiodi di garofano, noce moscata e zenzero in polvere

Per la pasta di mandorle:
1 bianco d'uovo
1 cucchiaio di farina
350 g di pasta di mandorle

Per la glassa:
2-3 cucchiai di confettura di albicocche
scaglie di mandorle

Preparazione della pasta:
1. Riscaldare il forno a 200 gradi.

2. Mettere la farina, il sale e la cassonade nel mixer. Aggiungere il burro a tocchetti e lavorare il tutto fino a ottenere una pasta granulosa. Aggiungere i tuorli e lavorare ancora finché non si formi una pallina densa. Avvolgere la pallina in carta da forno o plastica e lasciare in frigo per ca 30 min.

3. Stendere la pasta in forma rettangolare, ca 15x30 cm, e con uno spessore di ca 6 mm, su un piano di lavoro cosparso di poca farina. Arrotolare la pasta stesa sul matterello e trasportarla delicatamente su una placca da forno coperta di carta da formo. Sistemare i bordi facendo eventualmento una piccola "piega" all'insù. Punzecchiare la pasta con una forchetta.

Preparazione del farcimento:
4. Fare macerare l'uvetta/i fichi tagliati a pezzettini nel rum. Pelare e detorsolare le mele, tagliarle in fettine sottili e metterle in una ciotola. Aggiungere la cannella e mescolare. Dopodiché aggiungere la frutta secca con il rum.

5. Fondere il burro in un pentolino. Aggiungere le mandorle tritate e le spezie (chiodi di garofano, noce mocata, zenzero). Fare cuocere a fiamma bassa per 4-5 minuti mescolando in continuazione.

Preparazione della pasta di mandorle:
6. Mettere il bianco d'uovo e la farina nel mixer. Aggiungere un pezzo alla volta della pasta di mandorle e mescolare. Deve risultare una crema semi-liquida.

Montatura della torta:
7. Spalmare il burro fuso con mandorle e spezie sulla pasta.

8. Adagiare sopra le mele. Cospargere le mele della frutta secca.

9. Mettere la pasta di mandorle in una siringa da pasticceria e distribuirla sul dolce formando una rete.

10. Infornare per ca 20-25 min, ma fare attenzione che non si bruci la pasta di mandorle.

11. Riscaldare la confettura di albicocca e spennellarla sopra il dolce. Cospargere di scaglie di mandorle.

Servire la torta tiepida, con una pallina di gelato alla vaniglia, panna montata o crema inglese.

martedì 21 settembre 2010

Velouté di carote con coriandolo e noccioline




Dopo un intenso week end mangereccio sulle coste della Manica con crêpes salate e dolci (quelle alle mele flambée au calvados le devo proprio tentare di fare in casa!!), frites, croissants, baguettes croccanti e senza l'ombra di fibre, spalmate di marmellate, il tutto imbevuto di sidro, vino e calvados...ci voleva qualcosa di sano e magro, ricco di fibre e vitamine.

Ho preparato questa velouté di carote e patate, semplice semplice, ma di un gusto pieno e morbido. Garantisco che quando la mangerete rimarrete sorpresi che una cosa così buona possa essere sia nutriente sia povera di grassi. È un ottimo inizio dell'autunno, che vi aiuterà a liberarvi dai sensi di colpa dopo l'estate...

4-5 carote
4-5 patate
1 cipolla gialla
2 spicchi d'aglio
1 pezzetto di zenzero grattugiato
1 pizzico di cumino in polvere
1 pizzico di cayenna
2 dadi di brodo di pollo
7-8 dl di acqua
(sale e pepe)
Il succo di mezzo lime
ca 2 cucchiai di yogurt greco
una manciata di coriandolo fresco
una manciata di noccioline tostate, tritate grossolanamente

Pelate e tagliate a pezzetti piccoli le carote, le patate e la cipolla. Soffriggetele in un poco di olio. Aggiungete l'aglio a pezzetti, lo zenzero, il cumino e la cayenna. Mettete i dadi e l'acqua. Fate bollire finché le verdure saranno morbide, ca 15-20 minuti.

Mixate le verdure con un mixer a immersione e regolate eventualmente di sale e pepe. Aggiungete il succo del lime e diluite con dell'acqua se la vellutata risulta troppo densa. Mettete infine 1-2 cucchiai di yogurt greco e riscaldate senza lasciarla bollire.

Tostate le noccioline in una padella senza olio. Prima di servire cospargete di coriandolo tritato e le noccioline.

martedì 29 giugno 2010

Polpette svedesi per la Festa del Cavolo



Le polpette svedesi sono conosciute al mondo soprattutto grazie a Ikea. Ma lasciamo perdere quelle palline gommose che dicono crac crac quando le mordi perché piene di cartillagini e pezzi di grasso. Per carità! Non sono però mai riuscita a farle come le fanno mia nonna o mia madre, genuinamente svedesi, perché sono troppo ispirata alla cucina italiana e ci metto sempre dentro le erbe come il rosmarino e il basilico, il peperoncino, il parmigiano, i pinoli. Non c'entrano niente così con le vere polpette svedesi! Per questo motivo punto sulle polpette fusion! Al posto della carne di manzo ci metto il salmone, più svedese di così non si può eh!! E poi invece di friggerle le cuocio nel pomodoro con tanto di aglio, così ottengono un deciso sapore meridionale. Risultato: un mix armonioso tra nord e sud!

Questa ricetta è il mio contributo alla festa del cavolo La ricetta originale è quella delle polpette spagnole, buonissime anche quelle, ma qui al posto della carne ci ho messo il pesce, e poi come erbe ho messo l'aneto e l'erba cipollina, tanto usate nella cucina nordica. Invece della frittura le cuocio nella salsa.

Ecco la ricetta:

400 gr di salmone fresco
1 uovo
mollica di pane, di preferenza pane integrale
pangrattato
latte per inumidire il pane
1 spicchio d'aglio
un ciuffo di aneto
una manciata di erba cipollina
paprika
cayenne qb
sale, pepe
la buccia grattugiata di un limone

Mettete la mollica di pane e il pangrattato in una ciotola e versateci sopra un po' di latte. Fatelo assorbire bene. Il pane deve essere denso, non liquido. Tritate il salmone nel mixer. Aggiungete poi gli altri ingredienti e mixate il tutto fino ad avere una pasta omogenea. Formate delle polpette. Preparate intanto la salsa al pomodoro.

Per la salsa:

2 barattoli di pomodorini (buonissimi i Cirio!)
1-2 spicchi d'aglio
2 dadi di brodo di pesce
un filo di olio di oliva

Mettete tutto in una padella e dateci una riscaldata. Metteteci dentro le polpette e fatele cuocere sotto coperchio per una ventina di minuti.

martedì 15 giugno 2010

Fondant al cioccolato nero con mirtilli e cioccolato bianco



In princípio Dio creò il cielo e la terra, i laghi e i mari. Creò il sole e la pioggia, la grandine e la neve. Creò gli animali e gli uomini. Poi divise gli uomini in gruppi, come maschi, femmine e bambini. Fece sì che i bambini fossero completamente dipendenti dagli adulti e diede agli adulti la capacità di adattarsi e sopprimere i propri bisogni, a favore di quelli dei bambini. Poi Dio creò le scuole, perché i bambini imparassero a diventare adulti, e le attività sportive e culturali, perché avessero una formazione fisica e culturale. Creò quindi i teatri, i corsi di ballo, i tornei di tennis, le gare di nuoto, le scuole di cavallo, i club di calcio e altre piacevoli associazioni per bambini. Diede ai genitori le preziose qualità entusiasmo e incoraggiamento e fece sì che accompagnassero i figli alle innumerevoli attività, che li incoraggiassero e che verificassero ogni giorno che il necessario attrezzamento e gli appositi vestiti fossero interi e puliti. Quando i sette giorni della settimana furono pieni Dio realizzò che era necessario creare un ottavo giorno, perché i genitori potessero avere un po' di tempo per essere adulti e riprendersi un poco. Ma se creasse un ottavo giorno tutto il suo planning fallirebbe. Non ci entrerebbero più 52 settimane e 365 giorni in un giro della Terra e tutto ciò che aveva così accuratamente pensato non funzionerebbe più. Dio pensò a lungo su come compensare i genitori per tutto il loro lavoro e sacrificio, perché potessero ricaricare le loro batterie e riavere la forza di curare i loro preziosi pargoli. Ebbe infine l'idea che se si unisse il cacao con i mirtilli si avrebbe una creazione divina che dà sia energia sia euforia. Ma quando aveva pensato questo realizzò che anche i bambini avrebbero voluto avere quell'energia ed euforia. Allora creò il concetto di "ora di nanna" e fece sì che tutti i bambini a una certa ora debbano andare a letto. Così tutti i genitori potevano restare svegli fino a tardi e mangiare questa creazione divina e ricaricare le loro batterie e solo essere adulti.

Per una torta adulta:

250 gr di cioccolato fondente
250 gr di burro
3 uova
2 dl di zucchero
0,75 dl di farina
2 dl di mirtilli
100 gr di cioccolato bianco

Fate sciogliere il cioccolato nero con il burro in una pentola su fiamma bassa. Sbattete le uova con lo zucchero. Setacciate la farina e mescolatela con le uova e unite infine il cioccolato e il burro fusi. Coprite una forma (di ca 24 cm di diametro) con della carta da forno e versateci dentro la crema. Metteteci sopra i mirtilli e il cioccolato bianco tagliato a pezzettini. Infornate e cuocete a 175 gradi per ca 35-40 minuti, ma tenete la torta sott'occhio perché non cuocia troppo. Deve essere ben cremosa dentro.

giovedì 3 giugno 2010

Duo di Muffini ai semi di papavero


Muffini con zucchina, parmigiano e semi di papavero


Muffini con limone e semi di papavero

Conosciamo tutti oramai i muffini al cioccolato, ai lamponi, mirtilli, alla vaniglia, all'arancia... Buonissimi sì, ma anche i muffini salati meritano il loro posto ai brunch, lunch e perché no alle cene? Provate a sostituire i soliti panini rosette con dei muffini salati. Qui ho preparato i muffoni (che fanno da pasto completo!), ma va benissimo usare le forme da muffin piccoline.

Muffini con zucchina, parmigiano e semi di papavero

3 dl di farina bianca
1 dl di farina integrale
1 dl di fiocchi d'avena
2 cucchiaini di lievito in polvere
2 uova
1/2 dl di olio di colza o di oliva
2 dl di yogurt
ca 1 dl di parmigiano grattugiato
mezza zucchina (di media dimensione) grattugiata
ca 1/2 dl di semi di papavero

Mescolate le farine, i fiocchi d'avena e il lievito in una ciotola. Sbattete le uova in un'altra ciotola e unite poi l'olio, lo yogurt, il parmigiano e il papavero. Aggiungete le farine alle uova e mescolate delicatamente. Mettete la pasta nelle forme da muffin unte (grandi o piccole a piacere). Infornate a 175-180 gradi per ca 20 minuti.

Muffini con limone e semi di papavero

2 uova
1 dl di zucchero
75 grammi di burro fuso
la scorza e il succo di un limone
(scorzette di limone candite)
3 dl di farina bianca (o 2 dl di farina bianca + 1 dl di farina integrale)
2 dl di fiocchi d'avena
2 cucchiaini di lievito in polvere
ca 1/2 dl di semi di papavero

Sbattete le uova con lo zucchero in una ciotola. Agiungete il burro, lo yogurt, il succo e la scorza del limone. Mescolate la farina, i fiocchi d'avena, il papavero e il lievito in un'altra ciotola. Aggiungete la farina alle uova e mescolate delicatamente. Mettete la pasta nelle forme da muffin unte. Infornate a 175-200 gradi per ca 20 minuti.

PS. Non mangiate troppi di questi muffini. I semi di papavero contengono gli oppioidi che stimolano il sistema nervoso, in maniera minima ovvio se consumati in uno o un paio di muffini, ma possono lasciare tracce in un esame di urina. Buono a sapersi.

Festa italiana

Il salmone "gravad" nuota contento contento nel Mediterraneo (spesso già affettato con i rametti di aneto attaccati alle pinne), ma se troppo vispo può essere difficile prenderlo con la canna. Si pesca allora più facilmente nel freezer di Ikea. L'aneto è un'erba molto usata nella cucina italiana. Molti italiani infatti la preferiscono al basilico o al rosmarino perché dà quel tocco di italianitudine che ti fa sentire a casa.

Per festeggiare la festa della repubblica ieri abbiamo fatto una cena tradizionalmente italica. Insalata di patate al pesto di aneto con fettine di salmone "gravad" (marinato). Servito con uovo sodo.



Per l'insalata di patate

patate lesse
fagiolini/mangetout
ravanelli
cipollotto
capperini
succo di limone
pepe
pesto all'aneto

Per il pesto all'aneto

un ciuffo di aneto
ca 100 gr di pinoli
ca 1 dl di parmigiano grattugiato
1/2 limone spremuto
1-2 spicchi d'aglio
ca 2 dl di olio di oliva

Procedere come per il pesto genovese.

lunedì 24 maggio 2010

Musli fattincasa: una bomba di fibre e vitamine!



Sono 20 anni ormai che accanto alla mia cultura svedese ho addottato anche quella italiana. Sono moltissimi i motivi per cui amo l'Italia, ma la prima colazione all'italiana non è uno di questi motivi. Ho provato tante volte, e continuo a provare ogni tanto di fare la colazione con biscotti, marmellate, pan di spagna, brioschine, cornetti e altre cose dolci. Sono cose che mentre le mangio sono buonissime, ma subito dopo mi sento gonfia e sui denti rimane uno strato di zuccheri e grassi. In più un paio di ore dopo ho fame di nuovo. Insomma, se non mangio fibre e proteine a colazione la mia giornata non inizia bene :)

Questo musli è croccante, naturale, nutriente e addolcito solo con frutta e pochissimo miele. È ricco di fibre e di ferro, vitamine, proteine e antiossidanti. Insomma è un ottimo inizio della giornata! Se mangi questo musli con un po' di yogurt e frutta fresca, e una fetta di pane con formaggio o prosciutto cotto, duri fino a pranzo! Lo so che per gli italiani è strano mangiare salato a colazione ma gli esperti sono d'accordo sul fatto che gli zuccheri ti danno energia immediata ma quest'energia dura poco.

2,5 dl di fiocchi d'avena
2 dl di semi di girasole
2 dl di fiocchi di segale o di grano (crusca)
1 dl di semi di lino
2 dl di semi di zucca
1 dl di noci (tagliate grossolanamente)
1 dl di mandorle (tagliate grossolanamente)
1 dl di fiocchi di cocco
2 cucchiaini di cannella in polvere
1 dl di mele assiccate
1 dl di mango/papaya assiccato
1 dl di fichi secchi
(o altra frutta a piacere)
1 dl di miele liquido
1 dl di acqua
2 cucchiai di olio di colza

Mettete tutti gli ingredienti tranne la frutta essiccata in una grande placca da forno. Mescolate miele, acqua e olio in una tazza e versate sopra i cereali. Mescolate. Fate tostare al forno a 175 gradi per 20-30 minuti. Mescolate un paio di volte e controllate di tanto in tanto per evitare che si bruci. Togliete la placca dal forno e fate raffreddare. Mescolate con mele, mango/papaya e fichi tagliati a pezzetti e mettete il musli in un barattolo con coperchio aderente.

sabato 22 maggio 2010

Pizza stellata con i bordi farciti



Per non fare sempre la stessa pizza questa volta ho inventato questa variante "stellata". Invece di farla quadrata nella placca da forno l'ho fatta tonda, poi tagliato delle "ali" intorno. Su ogni pezzo di "ala" ho messo un pezzo di mozzarella, poi l'ho rinchiusa dentro piegando la pasta. Poi al centro della pizza ho messo il condimento normale: pomodoro, prosciutto e mozzarella.

Per il pomodoro:
1 barattolo di polpa di pomodoro
1 dado vegetale
origano
1 cucchiaio di olio di oliva

Cuocere per 15-20 min.

Per la pasta:
3 dl di acqua tiepida
1/2 pacchetto di lievito fresco (ca 25 gr)
ca 500-600 gr di farina
2 cucchiai di olio d'oliva
2 cucchiai di sale
1 cucchiaio di zucchero

Condimento a piacere!

Infornare a 200 gr per 20-30 min.

Pesto ai gamberetti e limone



Un pesto è un pesto è un pesto... O non è così? Nonostante che io non sia un grande fan dei piatti pronti o semi-pronti devo ammettere che il pesto in barattolo spesso non è così male. Ma se si va a leggere sull'ettichetta degli ingredienti si scoprono cose come patate, anacardi, olio di girasole e vari aromi ed esaltatori di sapidità. Ma io mi rifiuto di mettere in tavola queste cose. Un pesto deve contenere 5 ingredienti di base:

il basilico
il parmigiano e/o il pecorino
i pinoli
l'olio di oliva
l'aglio

Non si può sostituire il parmigiano/il pecorino con altri formaggi.
Non si possono sostituire i pinoli con gli anacardi o altre noccioline.
Non si può sostituire l'olio di oliva con altri oli.
L'aglio si potrebbe escludere (se assolutamente neccessario), ma secondo me il pesto senza aglio è come far l'amore col preservativo ;)

E poi il basilico. Beh, se volete sostituire quello, forse è meglio se pensate a un altro piatto...

Il furbetto ora si pone subito la domanda: Ma la ricetta che propongo qui contiene 7 ingredienti, non 5! Eh sì, ma i 5 di base ci sono, gli altri due li ho aggiunti per mettere un tocco personale al piatto e per smentire la frase iniziale che "un pesto è un pesto è un pesto"...

Allora ecco la mia ricetta con code di gamberi e limone. Ma provate anche con i vostri ingredienti preferiti, che so, salmone fresco, arancia, peperoncino, granchio, rosmarino, timo... Oltre i 5 di base ovviamente ;)

Ca 6 porzioni

2 mazzetti di basilico
una manciata di pinoli
1-2 spicchi d'aglio
ca 100 gr di parmigiano/pecorino grattugiato
ca 1 dl di olio d'oliva
(sale)

1 limone
1-2 confezioni di code di gamberi (o gamberetti)

Mettete tutti gli ingredienti tranne l'olio nel robot e mixate fino a ottenere un pesto. (Prima di mettere i pinoli si possono tostare leggermente in una padella secca per esaltarne il sapore) Aggiungete l'olio poco alla volta fino a ottenere la consistenza desiderata. Assaggiate e regolate eventualmente di sale.

Lavate bene il limone e sbucciatelo con il pelapatate. Tagliate la buccia in striscioline finissime. Condite la pasta con il pesto, la buccia di limone e i gamberi.

lunedì 10 maggio 2010

Quiche afrodisiaca



Ci sono vari modi per manifestare l'amore. C'è chi dichiara il propio amore in un sms. C'è chi (ma è oramai una specie in via di estinzione) scrive lettere. Molti regalano dei fiori ed è spesso una carta vincente. Ma bisogna stare attenti ai messaggi dietro i fiori. Se regalate delle rose rosse il messaggio è probabilmente chiaro. Ma attenzione a regalare delle orchidee, simbolizzano l'infedeltà. State attenti anche al gelsomino, significa "una sola notte di felicità". Il messaggio può facilmente essere frainteso. Se trovate del cerfoglio selvatico pensate bene prima di raccoglierlo e regalarlo: significa "sono il tuo schiavo". Se invece volete mandare messaggi più chiari e inequivoci passate per la cucina! Questa quiche delicata ma col gusto deciso di granchio e gamberetti, accompagnata magari da un bicchiere di vino bianco dal color ambrato, manda al/la vostro/a amato/a il mesaggio "Ti voglio!" (in più sappiamo che i gamberetti e il granchio hanno effetti afrodisiaci).

Per la crosta:
2 dl di farina bianca
1 dl di farina di segale
100 gr di burro
ca 2 cucchiai di acqua fredda

Mettete gli ingredienti nel mixer e mixate fino a ottenere una pasta soda. Lasciatela riposare nel frigorifero per ca 30 min. Schiacciate e premete la pasta direttamente nella forma, facendola coprire tutto il fondo e i bordi.
(Oppure comprate un rotolo di pasta già fatta)

Per il farcimento:
3 uova
1 barattolo di ricotta
2-3 cucchiai di latte
un pizzico di cayenne (per chi vuole rafforzare l'effetto afrodisiaco)
sale qb
una manciata di parmigiano grattugiato
delle foglie di timo
1 barattolo di polpa di granchio

Mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola. Aggiungete alla fine la polpa di granchio e mescolate bene. Versate la crema nella forma coprendola con delle strisce di pasta, se avanza, formando così una rete.

Infornate e fate cuocere per ca 30 min, a ca 180-200 gradi. Sfornate e decorate con dei gamberetti.

Buona fortuna!!

martedì 23 febbraio 2010

Mafaldine mare e monti




Un giorno ho ricevuto un pacco con la posta. Non era il mio compelanno né nessun'altra ricorrenza. Ero anche sicura di non aver usato la carta di credito senza ricordarmelo. Visto che non ho nemici pericolosi ho osato aprire il pacco e ho trovato una busta con dei funghi porcini assiccati. Preziosi come l'oro! Anna Maria e il suo cacciatore raccolgono i funghi, fanno le conserve, le marmellate, il limoncello, il pesto e tra tutti questi lavori casalinghi hanno pensato a me! Peccato solo che viviamo così lontani altrimenti li avrei invitati ieri sera quando ho preparato questo piatto!

Per 2 persone affamate:

250 gr di mafaldine (o altro tipo di pasta)
ca 50-70 gr di porcini assiccati
200 gr di gamberetti precotti
2 spicchi d'aglio
10 pomodori ciliegia
alcuni rametti di timo
un bicchiere di vino bianco
sale, pepe
un po' di olio aromatizzato ai funghi porcini

Mettete i funghi in una ciotola con dell'acqua tiepida per ca 20 min. Scolate i funghi e tagliateli a pezzetti se sono grossi. Soffriggete l'aglio e i funghi con un po' di olio. Aggiungete i pomodorini tagliati a metà e il vino e fate cuocere per una decina di minuti. Aggiungete i gamberetti e il timo e lasciate il tutto sul fuoco per ca 5 min. Salate e pepate. Versateci dentro la pasta cotta e mescolate bene. Mettete sui piatti e versateci sopra un filo d'olio aromatizzato ai funghi porcini.

Smoothie soleggiato



In Svezia stanno subendo l'inverno più duro dal tempo del ferro. Ieri - 20 gradi a Stoccolma. Qui a Bruxelles ieri ho visto i primi crochi spuntare nel parco ma ancora c'è da aspettare un po' prima che possiamo goderci la primavera. Per rendere l'attesa un po' più piacevole qui sul blog continuo con il tema sole e ho preparato questo smoothie dal colore che mette allegria.

Per 2-3 smoothies:

1 mango
2 arance
3 dl di yogurt alla vaniglia

Tagliate il mango e le arance a pezzetti e frullateli nel mixer fino a ottenere una purea. Aggiungete lo yogurt e frullate ancora. Versate nei bicchieri e servite.

lunedì 15 febbraio 2010

Colazione di San Valentino

Ieri mattina ho fatto una sorpresa al maritino preparando una colazione speciale: spremuta di arance rosse + gialle e clementine, muffins con mandorle e arance e cappuccino. I cappuccini li ha preparati lui però: è lui il maestro del cappucino in questa casa! Nel pomeriggio abbiamo fatto una bella passeggiata sotto la neve. Tornati a casa io mi sono infilata in un bel bagno caldo e lui ha preparato la sua sorpresa: cenetta di San Valentino. Primo di mafaldine con peperoni e gamberetti, secondo di crêpes con mortadella e gamberetti. Le ricette + foto saranno presto qui sul blog. Intanto la ricetta dei muffins.

8-10 muffins grandi:

2 uova
1,5 dl di zucchero scuro
100 gr di burro fuso
un barattolino di yogurt greco (ca 2 dl)
buccia grattugiata + il succo di 1 arancia
scorzette di arancia candita tagliate a pezzettini
ca 100 gr di mandorle tritate grossolanamente
ca 1 dl di farina di mandorle
5 dl di farina
2 dl di fiocchi d'avena
2 cucchiaini di lievito in polvere
3 cucchiaini di vanillina

Frullate le uova e lo zucchero. Aggiungete il burro, lo yogurt, la buccia + il succo dell'arancia, le scorzette candite e le mandorle tritate. Aggiungete la farina, i fiocchi d'avena, la farina di mandorle, il lievito e la vanillina. Mettete la pasta nelle formette di muffins e decorate con una scorzetta di arancia candita. Infornate a 225 gradi per ca 20 min.

Ho fatto sei grossi e otto piccoli muffins nelle apposite teglie da muffins. Per facilitare lo "sformamento" avevo prima messo dei quaratini (ca 8x8 cm) di carta da forno. Così i muffins non si attaccano!



Muffins piccolini


Il muffone;)

venerdì 12 febbraio 2010

Piatti del sole



È facile perdere la speranza ora, a metà febbraio. Sembra che quest'inv/ferno non finisca mai! Abbiamo bisogno di sole, di vitamine, di calore. C'è chi cerca di compensare la mancanza di energie con cioccolata e altri dolci (anche la sottoscritta) ma ciò di cui abbiamo veramente bisogno è il cibo che ci dia un'iniezione di vitamine, colori e allegria! Questa settimana a casa nostra abbiamo mangiato una pasta con pollo e limone e una zuppa di pesce allo zafferano.

Pasta con pollo e limone, 4 persone

Per il pollo:
2 petti di pollo
1/2 limone
1 spicchio d'aglio
olio, sale

Mettete i petti di pollo in una forma e versateci sopra il succo di limone, l'olio, l'aglio triturato e un po' di sale. Cuocete in forno a 200 gradi per ca 20-30 min.

Per la pasta:
400 gr di pasta
1 spicchio d'aglio
la buccia grattugiata di un limone + un lime
il succo di 1/2 limone + 1/2 lime
1/2 peperoncino
una manciata di prezzemolo tritato
alcune foglie di menta + salvia tritate
sale, pepe
parmigiano
olio al limone

Cuocete la pasta. Fate un soffritto di aglio, peperoncino e la buccia del limone e del lime. Versateci dentro la pasta. Aggiungete il succo del limone e del lime + le erbe. Tagliate il pollo a pezzetti e metteteli nella pasta. Salate e pepate. Servite con del parmigiano e un po' di olio al limone.
Volendo si può rendere questo piatto un po' più cremoso aggiungendo della panna. Io la preferisco senza però, in questa stagione la vita è abbastanza pesante lo stesso...

Zuppa di pesce soleggiata, 4 pers. (senza foto, désolée...)

ca 300 gr di salmone fresco
ca 200 gr di gamberetti
ca 300 gr di pesce bianco
2 spicchi d'aglio
3 cipolotti
1 scalogno
1/2 peperoncino
1/2 finocchio
2 carote
2 patate
2 dl di vino bianco
2 litri di brodo di pesce (di dado)
1 barattolo di pelati
1 bustina di zafferano (mezzo grammo)
2 foglie d'alloro
1 bouquet garni
(una manciata di aneto tritato per decorare)

Tritate i vari tipi di cipolla e l'aglio. Tagliate le patate a cubetti, le carote a rondelle e il finocchio a pezzetti. Soffriggete le verdure e versateci sopra il vino. Lasciatelo evaporare. Aggiungete il brodo, i pomodori, le erbe e lo zafferano. Chiudete con un coperchio e lasciate bollire per ca 15-20 min, o fino a quando le verdure risultino cotte. Aggiungete il pesce tagliato a pezzetti e lasciatelo cuocere ca 5-10 min. Assaggiate e regolate di sale.
Se lo avessi avuto in casa avrei messo un po' di aneto (erba importantissima nella cucina svedese!) sopra come decorazione. Oltre a dare un aspetto più piacevole, dà anche un sapore unico ai piatti a base di pesce, patate ecc.

giovedì 11 febbraio 2010

Cerfeuil



Mi pare di aver capito che tra i lettori di questo blog ci sono persone di differenti nazionalità. A parte il fatto che mi fa molto piacere ricevere i vostri commenti e suggerimenti (a proposito: per favore scrivete i commenti direttamente qui sul blog, anziché sul Facebook di mio marito ;) il quale gentilmente mi pubblica sulla sua pagina) ho deciso che proverò a sfruttare l'internazionalità dei miei lettori :) Di tanto in tanto farò delle domande per avere i vostri consigli, suggerimenti o esperienze. Ci siete?

Allora la prima domanda è: Qui in Belgio trovo nei supermercati dei grossi scatoli di "cerfeuil" (come si chiama in italiano?). La cosa mi lascia abbastanza perplessa, perché le altre erbe (tipo il rosmarino, la salvia, il timo) si trovano nelle vaschette piccole, ma il "cerfeuil" viene messo nelle vaschette più grandi. Ne deduco che deve essere un'erba abbastanza importante nella cucina belga, che si usa spesso e in grandi quantità. Ma a cosa si usa? Mi interesserebbe anche sapere se quest'erba trova qualche uso nella cucina italiana.

"Cerfeuil" in svedese si dice "körvel". Devo ammettere che non l'ho mai usato, ma da parte mia farò una piccola indagine per sapere come viene usato nella cucina svedese.

Allora conto sulla vostra collaborazione ;)

giovedì 28 gennaio 2010

Zuppa di patate e piselli



Quando ero bambina mangiavamo la zuppa di piselli gialli. In Svezia questa zuppa è una sorta di piatto nazionale e la tradizione vuole che venga accompagnata dal "Punsch" caldo. Alcuni mangiano la zuppa solo come scusa di poter bere questa bevanda alcolica... La zuppa ha anche un valore storico perché si dice che il re Erik XIV, nel '500, fu avvelenato dal proprio fratello con dell'arsenico che mise nella zuppa. In questa ricetta ho usato i piselli verdi. Gli ingredienti non icludono l'arsenico, ma si può aggiungere a piacere.

Per 4 persone:

2 dl di piselli verdi secchi
3 patate grosse
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
2 foglie d'alloro
1,5-2 litri di brodo di pollo
una manciata di coriandolo tritato

Lessate i piselli separatamente. Soffriggete la cipolla e l'aglio tritati e le patate a dadini. Aggiungete il brodo e le foglie d'alloro e fate cuocere ca 15 min o finché le patate non saranno morbide. Aggiungete i piselli e riscaldate il tutto. Agiungete il coriandolo. Io uso il brodo di dado che è già salato, quindi non c'è bisogno di aggiungere altro sale.
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